Pedinamento elettronico

Pedinamento elettronico

Nell'immaginario collettivo l'investigatore privato è un vecchio signore con un grande cappello, un lungo cappotto impermeabile e magari una pipa tra le labbra, che se ne va in giro a fare domande e a scrutare tutto con la sua lente di ingrandimento utile per osservare i dettagli e fiutare la pista di un caso.

Nella realtà le cose stanno in maniera differente e la figura professionale del detective privato è ben più complessa di quella sopra descritta.
Certamente il pedinamento è la tecnica investigativa più utilizzata in diverse tipologie di indagini, ma i tempi sono cambiati e lente di ingrandimento, binocolo e taccuino per gli appunti hanno lasciato spazio alle nuove tecnologie, più efficienti, discrete e sicure.

Conoscete il pedinamento elettronico?

Dal localizzatore Gps al controllo dei tabulati telefonici (nei casi previsti dalla legge e per i soggetti autorizzati a tali controlli), fino alle telecamere di videosorveglianza installate ormai in in ogni angolo delle nostre città, persino in luoghi periferici dove nessuno si aspetterebbe una ripresa video di qualche tipo, gli investigatori privati possono disporre di tecnologia che ha profondamente cambiato il loro approccio alla professione.

Le agenzie investigative hanno molte più possibilità per ottenere prove concrete e incontestabili, basti pensare al classico smartphone di ultima generazione in grado di scattare fotografie con ottima risoluzione e video con elevatissima qualità, capaci quindi di poter essere utilizzati nell'ambito di un'indagine investigativa per reperire materiale video-fotografico con assoluta semplicità e discrezione.

Il pedinamento elettronico, come il più classico dei pedinamenti, deve essere svolto secondo il principio di legalità e correttezza da parte dell'investigatore privato, che in caso contrario sarebbe chiamato a rispondere legalmente del danno arrecato al soggetto pedinato.
Infatti questa tipologia di indagine non si discosta dal classico pedinamento se non per il fatto che il “bersaglio” viene seguito tramite l'utilizzo si strumenti tecnologicamente avanzati, resta però l'obbligo, da parte degli investigatori, di non far sentire il soggetto sotto stalking, ossia quest'ultimo non deve capire di essere osservato o tracciato poiché in caso contrario temerebbe per la propria incolumità e il detective rischierebbe una denuncia.
Il pedinamento, in Italia, non è considerato un reato a condizione che lo stesso non si trasformi in un'attività percepita dal soggetto pedinato come vessatoria nei suoi confronti.
Lo strumento tecnologico più utilizzato dalle agenzie investigative, nell'ambito del pedinamento elettronico è il gps global positioning system grazie al quale è possibile identificare la posizione del soggetto pedinato ovunque, su tutto il pianeta, anche negli angoli più remoti.

Secondo i giudici della Suprema Corte, che si sono espressi favorevolmente sull'utilizzo della tecnologia GPS, "seguire" una persona tramite questi dispositivi è da considerarsi un'attività lecita e paragonabile al più classico pedinamento. Fermo restando però che per la normativa sulla privacy i dati debbono essere trattati in maniera da garantire la riservatezza e conservati per il tempo strettamente necessario allo svolgimento dell'indagine.

L'investigatore privato più controllare i tabulati telefonici?

L'investigatore privato non è uno 007 e non può violare la legge, anzi, non ha alcun potere in più rispetto ad un privato cittadino ergo può muoversi nell'ambito degli stessi diritti e doveri di un cittadino qualsiasi.
La differenza e che il detective privato, essendo formato in materie tecnico-legali appropriate al campo dell'investigazione ed essendo autorizzato dal prefetto a svolgere la propria professione, è ben consapevole dei suoi limiti e delle sue possibilità.

Tornando ai tabulati telefonici precedentemente citati, pur rientrando tra i mezzi utilizzabili nell'ambito del pedinamento elettronico, questi non possono essere utilizzati dall'investigatore privato. Solo il titolare dell'utenza o le forze dell'ordine(autorizzate dal magistrato) possono ottenere i tabulati di un'utenza telefonica.