Dispersione scolastica e microcriminalità

Dispersione scolastica e microcriminalità

In Italia è obbligatorio, per almeno 10 anni, mandare i propri figli (o i minori per i quali si possiede la potestà genitoriale) a scuola.
Questo si intende quando si sente parlare di Scuola dell'obbligo, con la quale si identifica, solitamente, il quinquennio della scuola elementare, il triennio delle scuole medie e un biennio delle scuole superiori.
Ogni investigatore privato si trova, prima o poi, ad affrontare casi di bullismo, dispersione scolastica, episodi legati a microcriminalità e baby gang, tutti eventi in qualche modo collegati all'ambito scolastico oltre che socio-economico locale.

L’adempimento dell’obbligo scolastico è disciplinato dalle seguenti leggi:

  • Legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622:
    “L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età”.

  • Decreto Ministeriale 22 Agosto 2007, n. 139, art. 1:

  • L’istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni e si realizza secondo le disposizioni indicate all’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296“.

  • Circolare Ministeriale 30/12/2010, n. 101, art. 1:
    “nell’attuale ordinamento l’obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni.“.

In realtà l'obbligo scolastico in Italia venne introdotto con la Legge Casati, promulgata dal Ministro della Pubblica Istruzione Gabrio Casati nel 1860, quindi l'idea di fornire istruzione al popolo e obbligarlo a studiare, almeno il minimo indispensabile, è abbastanza datata e legata al concetto basilare secondo il quale la cultura generale riduce la criminalità in ogni suo aspetto.

Purtroppo al giorno d'oggi, chi non manda i minori a scuola per motivi ingiustificabili, non rischia poi troppo.
Non iscrivere i bambini alle scuole primarie è un reato punito con un'ammenda di 30 euro, certamente una multa simile non rappresenta un deterrente valido.
Attualmente (08/09/2023), l'esecutivo del Governo in carica sta tentando di approvare un'insieme di norme che puntano a contrastare il fenomeno della criminalità minorile e delle baby gang che, secondo report investigativi, hanno persino agganci con le storiche organizzazioni criminali come Camorra, 'Ndrangheta ecc..
Nello specifico l’intenzione del Governo Meloni è di introdurre l’articolo 570-ter al codice penale, prevedendo che il genitore che non manda alla scuola dell’obbligo il figlio «è punito con la reclusione fino a due anni».

Investigatore privato | Controllo minori

Controllo Giovani o Controllo Minori e Frequentazioni è uno dei più importanti servizi offerti dalla nostra Agenzia Investigativa, la Iuris Investigazioni, che a tal proposito dispone di speciali squadre di cinvestigatori di giovane età, pronti a mimetizzarsi in zone e luoghi normalmente accessibili solo a ragazzi o minorenni.
Non solo il bullismo rientra tra i casi in cui il minore dovrebbe essere controllato da un investigatore privato, traffico di stupefacenti, abuso di alcolici (alcol e giovani rappresentano un binomio pericoloso), frequentazioni di ambienti legati alla microcriminalità (baby gang), prostituzione minorile, uso di droghe (che sia cocaina o le cosiddette droghe leggere, un'attenta sorveglianza evita problematiche maggiori), sono solo alcune delle circostanze in cui sarebbe opportuno instaurare un controllo sui minori a tutela dei loro interessi e il più delle volte tali dipendenze ( come ad esempio l'alcolismo giovanile) partono da cattive frequentazionie.

La legge consente agli investigatori privati di seguire il minore e documentare tutto, così che una volta consegnata la relazione investigativa con prove foto e video, potranno prender decisioni con maggiore consapevolezza.

La dispersione scolastica, statisticamente misurata, fornisce il livello di disaggio che i giovani vivono nel contesto socio-culturale nel quale sono costretti a "sopravvivere".
Solitamente i giovani lasciano la scuola, o la frequentano in modo irregolare, non solo per svogliatezza ma anche per gravi motivi socio-economici:

  • Povertà della famiglia

  • Differenze culturali

  • Incertezza nel futuro

  • Insicurezza personale

  • Mancanza di fiducia verso le istituzioni

  • Senso di abbandono

Questi ed altri motivi non solo spingono i giovani a non frequentare la scuola o a frequentarla in maniera saltuaria, ma quasi giustificano le famiglie a non intervenire per costringere i ragazzi a fare la scelta giusta, l'unica scelta che potrebbe garantirgli un futuro migliore: studiare.