da Iuris Investigazioni | Lug 8, 2024 | News
Spiare Whatsapp, l’investigatore privato risponde
Spiare Whatsapp: rivolgersi a un investigatore privato a Bari può sembrare un’opzione superflua quando sorgono dubbi sulla persona al proprio fianco, che sia moglie o marito all’interno di un matrimonio legalmente valido. Spesso si pensa che sia una spesa evitabile, che si possa tranquillamente eludere con un po’ di astuzia e sfruttando i numerosi mezzi (spesso illegali) disponibili.
Indipendentemente dal genere, il primo istinto potrebbe essere quello di tentare di accedere all’account social del partner per scoprire i segreti, cogliere il tradimento o, al contrario, rassicurarsi sul nulla.
Va quindi ribadito che le investigazioni “fai da te” sono pericolose e da evitare assolutamente.
Spiare WhatsApp è illegale
In apparenza, l’impresa sembra fattibile: può sembrare facile spiare il proprio partner, soprattutto se si conosce la sua password.
Tuttavia, in assenza di questa, si rende necessario ricorrere a strumenti esterni, spesso a pagamento e quasi sempre illegali, che registrano ogni movimento della persona spiata: dall’accesso alla disconnessione, dalle ricerche effettuate fino alla parte più significativa, ossia i messaggi scambiati.
Va tuttavia sottolineato che spiare i movimenti online di qualcuno, inclusi i messaggi su WhatsApp, è non solo moralmente discutibile, ma anche illegale ed estremamente rischioso.
Le leggi sulla privacy proteggono i dati personali e l’intrusione nelle comunicazioni altrui può comportare gravi conseguenze legali e sanzioni.
Pertanto, è fondamentale valutare attentamente le proprie azioni e, se sorgono dubbi o preoccupazioni riguardo al partner, è consigliabile affrontare la situazione in modo aperto e onesto, oppure rivolgersi a professionisti qualificati, come un investigatore privato, che possa condurre un’indagine nel rispetto della legge e dei diritti delle persone coinvolte.
Se hai dubbi sull’infedeltà coniugale, contatta la Iuris Investigazioni.
La diffusa disponibilità di strumenti come WhatsApp, che nella sua versione Web consente il monitoraggio delle conversazioni senza il consenso dell’interessato, ha portato molti a utilizzarlo per fini di controllo.
Tuttavia, questo comporta rischi considerevoli, spesso ignorati.
È importante considerare che dal 2014 a oggi WhatsApp ha conosciuto un periodo di sola crescita, passando dai 465 milioni di utenti a oltre 2 miliardi di utenti mensili in tutto il mondo attuali, mantenendosi così in testa alla classifica delle applicazioni più utilizzate per la messaggistica. Questo largo utilizzo ha costretto il gruppo META, proprietario anche di Facebook e Instagram, ad accrescere il livello di sicurezza.
Una caratteristica importante è che il proprietario può essere avvisato direttamente dall’app ogni volta che viene lanciata, grazie a notifiche push. Questo aspetto, seppur trascurato da molti, è di vitale importanza. La persona spiata, quando scopre l’intrusione, potrebbe reagire, anche ricorrendo alle vie legali. Infatti, basta pensare che chi spia un cellulare altrui commette sempre un reato, anche se questo non è protetto da password, e su questo argomento si è espressa la Corte di Cassazione V Sezione penale con la sentenza n. 34141/2019.
No al fai da te!
È fondamentale, quindi, evitare l’uso di soluzioni fai-da-te, pensando di essere furbi e di non venire mai scoperti. È preferibile analizzare i comportamenti del partner e limitarsi a ciò. Tuttavia, se sorgono dubbi che non possono essere risolti in modo etico e legale, è opportuno rivolgersi a un’agenzia investigativa a Bari che offra indagini sull’infedeltà coniugale.
Se hai dubbi sul tradimento coniugale, ci pensiamo noi. Un’indagine per infedeltà coniugale offerta da un investigatore privato è un servizio professionale volto a raccogliere prove e informazioni riguardo a un sospetto di tradimento da parte del partner coniugale.
L’investigatore privato condurrà un’indagine discreta e approfondita per confermare o smentire le preoccupazioni del suo cliente.
da Iuris Investigazioni | Lug 7, 2024 | News
Si può pedinare una persona
Quante volte siete stati attratti dall’idea di pedinare un vostro conoscente, parente, amico o partner, per poter scoprire cose che altrimenti resterebbero nella sua sfera privata?
C’è un motivo se la legge tutela la privacy degli individui, ed è che il più delle volte la sfera privata deve restare tale.
In Italia la legge non prevede sanzioni a carico di chi pedina un’altra persona, ovviamente ciò non significa che chiunque può mettersi a pedinare il prossimo senza motivo, tale attività non deve diventare ossessiva né intaccare la sfera privata altrui altrimenti si cadrebbe in una condotta penalmente perseguibile, ossia nel reato di stalking.
In poche parole si può pedinare qualcuno purché ci si trovi in luoghi pubblici e costui non si accorga di essere pedinato, in tal modo non si sentirà minacciato e non proverebbe quegli stati psicofisici alterati indotti da ansia, paura ecc..
Capirete quindi che non vale proprio la pena di rischiare di esseri incriminati per u reato penale, meglio sarebbe rivolgersi ad un buon investigatore privato che è perfettamente in grado di pedinare un individuo restando nei limiti stabiliti dalla legge.
Le agenzie investigative a Bari possono contare su detective altamente qualificati, autorizzati e competenti, per questo è consigliabile non cimentarsi in “indagini del sabato sera”.
Il pedinamento dell’investigatore privato
Chiunque può incaricare un investigatore privato, indipendentemente dal fine che vuole raggiungere purché sia una finalità che non contrasti con le normative in vigore, in tal caso l’investigatore non potrebbe mai accettare la vostra richiesta.
Potreste ad esempio ingaggiare un detective privato per ottenere le prove di un tradimento coniugale perpetrato ai vostri danni, oppure per provare di essere vittime di stalking o mobbing sul lavoro, o ancora per far pedinare i vostri figli minorenni e tutelarli dalle “cattive compagnie”.
Attenzione però, un investigatore privato non ha un potere superiore a quello del comune cittadino, non è un’agente di polizia autorizzato ad accedere a luoghi privati è uno 007 in stile hollywoodiano al quale tutto è concesso..
L’investigatore potrà pedinare una persona esclusivamente in un luogo pubblico, ad esempio in un teatro, in un ristorante, in un pub, su un treno (o altro mezzo di trasporto pubblico), non potrà farlo, invece, all’interno di un’abitazione privata, di un veicolo privato o di un ufficio.
La discrezione dell’investigatore
Anche l’investigatore privato dovrà fare attenzione a non farsi notare, a non destare ansia o preoccupazione nel soggetto sul quale sta indagando, in caso contrario anche egli rischierebbe una denuncia per stalking o molestie, proprio come ogni altro cittadino.
In effetti mi sembra doveroso ricordare che un investigatore privato, in Italia, è proprio un privato cittadino in possesso di una licenza per l’attività di investigatore, quindi rischia come ogni altro cittadino.
Il detective potrà documentare i fatti con fotografie e registrazioni audio, purché non violino la privacy della persona oggetto dell’investigazione, quindi tale materiale potrà essere registrato esclusivamente in luoghi pubblici. Per quanto riguarda le registrazioni audio, l’investigatore privato non può posizionare microfoni nei luoghi frequentati dalla persona controllata, non è un agente di polizia autorizzato da un magistrato nell’ambito di un’indagine, egli può solo registrare conversazioni alle quali sia presente personalmente e non in luoghi privati.
Pedinare una persona è rischioso
Avrete quindi compreso che pedinare una persona, per quanto ciò non comporti un reato di fatto, potrebbe comportare un reato secondario per stalking o molestia se tale attività venisse svolta in maniera non professionale.
Essendo l’investigatore privato l’unico professionista autorizzato a svolgere l’attività di investigazione privata, è sempre opportuno incaricare lui e non rischiare guai con la giustizia.
da Iuris Investigazioni | Giu 17, 2024 | News
Che cos’è il bossing e perché è detestabile!
Le agenzie investigative sanno bene cosa si intende con il termine BOSSING, purtroppo direttamente collegato al mobbing sul posto di lavoro, uno dei fenomeni più sgradevoli che possano manifestarsi all’interno di un’azienda o un qualsiasi ufficio del comparto pubblico o privato.
Bossing nel contesto lavorativo
“Bossing” è un termine che può avere diverse interpretazioni a seconda del contesto in cui viene utilizzato.
Nel contesto lavorativo è un termine che deriva dalla parola inglese “boss” ossia “capo o datore di lavoro”, quindi in questo scenario “bossing” fa riferimento ad una situazione in cui un superiore gerarchico abusa del proprio potere ed esercita un controllo eccessivamente severo e vessatorio nei confronti dei propri dipendenti.
Si tratta di un comportamento autoritario e dispotico che può includere atti di vero e proprio bullismo sul posto di lavoro, intimidazione e oppressione nei confronti dei dipendenti, fino a raggiungere comportamenti estremi che sfociano in vere e proprie aggressioni verbali o fisiche.
Gli investigatori privati della IURIS INVESTIGAZIONI si occupano spesso di questo sgradevole fenomeno, nell’ambito delle indagini per stalking e mobbing, fornendo ai propri mandanti le prove concrete degli atti vessatori perpetrati e consentendo loro di procedere in maniera più spedita per vie legali e porre fine alle ingiustizie.
Comportamenti di bossing, parola all’investigatore privato
L’investigatore privato conosce bene gli aspetti psicologici legati al fenomeno del mobbing, e di conseguenza del bossing.
Tali conoscenze, derivanti dai suoi studi e da continui corsi di aggiornamento, lo rendono capace di investigare in maniera discreta ed efficiente, nel rispetto delle leggi e tutelando i diritti di tutti gli attori.
Nello specifico il detective è consapevole che il bossing può determinare una o più delle seguenti azioni dei confronti della vittima:
- Bullismo sul lavoro: il capo può adottare condotte intimidatorie, fare commenti offensivi o denigratori, isolare o escludere la vittima rendendole impossibile la giornata lavorativa che per quest’ultima risulterà un vero e proprio inferno.
- Controllo eccessivo: il capo può esercitare un controllo eccessivo sul lavoro dei dipendenti, interferendo in modo nelle loro decisioni e di fatto limitandone l’autonomia. Le vittime quindi si sentiranno schiacciate, perennemente sotto esame, non libere di agire in base alle proprie competenze. Questo causerà la perdita di autostima e la conseguente mancanza di fiducia nel ruolo ricoperto, determinando prestazioni lavorative insoddisfacenti.
Il perché di una pratica arcaica
- Mancanza di supporto: il capo ignora volontariamente le richieste di supporto nell’ambito dello svolgimento lavorativo, in questo modo oltre a negare una sana crescita professionale dell’individuo, spinge lo stesso in una condizione psicofisica alterata, facendolo precipitare nella negatività e nel sentimento di umiliazione.
- Sfruttamento del dipendente: il superiore che adotta il bossing spesso sfrutta dipendenti facendoli lavorare eccessive, ovviamente si tratta quasi sempre di lavoro non remunerato, oppure li costringe a svolgere attività che esulano parzialmente o totalmente dalle proprie competenze.
- Discriminazione: le vittime del bossing vengono spesso discriminate dal proprio capo, tali discriminazioni si basano su diversi aspetti come l’etnia, il genere, la religione, le opinioni politiche, il ceto sociale, il livello culturale. Allo stesso tempo, per rendere maggiormente evidente il disprezzo nei confronti della vittima, il capo mostra favoritismi verso altri dipendenti magari meno competenti e meritevoli di lode.
Perché è un fenomeno deplorevole!
Il bossing può avere conseguenze negative sia per i dipendenti che per l’organizzazione stessa, infatti non sempre il “capo” coincide con il proprietario dell’azienda, a volte si tratta di un capo reparto o un direttore di una data divisione, comunque a sua volta dipendente dell’organizzazione e subordinato alla direzione generale.
Per tali motivi diventa fondamentale provare la sussistenza del bossing o del mobbing, per poter informare i responsabili in modo che possano prendere seri provvedimenti disciplinari e ristabilire l’ordine sul posto di lavoro.
Alcuni effetti del bossing includono:
- Insoddisfazione e depressione: i dipendenti sottoposti a bossing perdono entusiasmo, si sentono perennemente insoddisfatti e di conseguenza non possono rendere come dovrebbero, causando una perdita nella produttività.
- Stress e dell’ansia: il bossing causa nelle vittime ansia e stress, tali disturbi potrebbero diventare patologici.
l datore di lavoro che minaccia un dipendente, come nel caso di alcune condotte rientranti nel fenomeno del bossing, potrebbe far scattare il reato punito dal codice penale di violenza privata.
Lo Statuto dei Lavoratori prevede il reato di mobbing, che è una forma di violenza psicologica e fisica nei confronti di un dipendente, in pratica il bossing non è altro che mobbing messo in atto da un proprio superiore.
Le sanzioni per chi si macchia di questi reati possono arrivare fino a sei mesi di reclusione.
da Iuris Investigazioni | Giu 7, 2024 | News
Considerazioni sull’Avvocato Penalista in Italia
L’avvocato penalista in Italia ricopre un ruolo cruciale nel sistema giudiziario. La sua principale responsabilità è quella di difendere i diritti e gli interessi dei clienti accusati di differenti tipologie di reati. Con questo articolo cercheremo di evidenziare le competenze, le attività e l’importanza dell’avvocato penalista, con un focus particolare sulla collaborazione di questi professionisti con gli investigatori privati, come quelli della Iuris Investigazioni, specializzati in indagini difensive nei processi penali.
Il Ruolo dell’Avvocato Penalista
L’avvocato penalista è un professionista del diritto specializzato nel diritto penale, incaricato di rappresentare e difendere le persone accusate di crimini. La sua missione è garantire che ogni cliente riceva un processo equo, in linea con i principi costituzionali e i diritti umani fondamentali. Questo include, ad esempio, il diritto a una difesa efficace e il diritto a essere presunto innocente fino a prova contraria.
La differenza principale tra un avvocato penalista e un avvocato civilista, per quanti non lo sapessero, risiede nel tipo di casi che trattano e nelle aree di diritto in cui sono specializzati:
- Avvocato Penalista: Si occupa di difendere persone accusate di reati penali. Il suo ruolo principale è rappresentare i clienti nei procedimenti penali, che possono includere crimini come furti, aggressioni, frodi, omicidi, e altri reati previsti dal codice penale. Esso lavora per garantire i diritti dell’imputato, cercando di ottenere l’assoluzione, la riduzione delle accuse o la mitigazione delle pene.
- Avvocato Civilista: Si occupa di questioni di diritto civile, che riguardano dispute tra privati o entità non legate a reati penali. Questo include cause legate ha contratti, proprietà, successioni, diritto di famiglia (come divorzi e affidamenti), responsabilità civile, e altre controversie civili. L’avvocato civilista rappresenta i clienti nei procedimenti civili, cercando di risolvere le controversie tramite negoziazioni, mediazioni, arbitrati o cause civili in tribunale.
Le azioni dell’avvocato penalista
In sintesi, la distinzione sta nel fatto che il penalista si concentra sui reati e sulla difesa penale, mentre il civilista si occupa di dispute civili tra individui od organizzazioni.
Oltre alla difesa in tribunale, l’avvocato penalista fornisce consulenza legale ai suoi clienti. Questo può riguardare una vasta gamma di questioni, tra cui la comprensione delle accuse, le possibili strategie difensive, le conseguenze legali di determinate azioni e i rischi associati a determinate scelte processuali. La consulenza legale è fondamentale per aiutare il cliente a prendere decisioni informate durante tutte le fasi del procedimento penale.
Il Ruolo delle Indagini Difensive
Nel contesto di un processo penale, le indagini difensive svolgono un ruolo fondamentale. Si tratta di attività investigative condotte dall’avvocato difensore, spesso in collaborazione con un investigatore privato autorizzato nel fornire lo specifico supporto, per raccogliere prove a favore del cliente. Queste indagini possono includere l’intervista di testimoni, la raccolta di documenti e materiali rilevanti, l’analisi di scene del crimine e altre attività investigative che possono contribuire alla costruzione di una difesa solida.
Avvocato Penalista in Italia e Iuris Investigazioni
Un esempio di agenzia specializzata in questo tipo di indagini è la Iuris Investigazioni, con sede a Trani (Puglia) e Chieti (Abruzzo), ma operante in tutta Italia ed anche all’estero. Questa agenzia collabora strettamente con studi legali e avvocati in tutta Italia, offrendo servizi di investigazione che sono cruciali per la preparazione delle difese nei processi penali. Gli investigatori privati della Iuris Investigazioni sono altamente qualificati e possiedono competenze specifiche nel raccogliere e analizzare informazioni che possono rivelarsi decisive in tribunale.
Una delle principali attività svolte dai detective privati è la raccolta di prove. Questo può includere la ricerca di testimoni oculari, la raccolta di documenti, la realizzazione di perizie tecniche e l’analisi di materiali audio-visivi. Gli investigatori della Iuris Investigazioni sono addestrati per operare in conformità con le leggi vigenti, assicurando che tutte le prove raccolte siano ammissibili in tribunale e possano essere utilizzate efficacemente dall’avvocato difensore.
La collaborazione tra l’investigatore privato e l’avvocato penalista è essenziale. Gli investigatori della Iuris Investigazioni lavorano a stretto contatto con gli avvocati per comprendere le esigenze specifiche del caso e sviluppare strategie investigative che possano fornire i migliori risultati. Questa sinergia permette di costruire una difesa più solida e di esplorare tutte le possibili strade per ottenere un esito favorevole.
da Iuris Investigazioni | Mag 28, 2024 | News
Il pericolo delle Fake News
Fake News pericolose: nell’era digitale, l’informazione è più accessibile che mai. Internet ha democratizzato l’accesso alle notizie, permettendo a chiunque di condividere informazioni con il mondo intero. Tuttavia, questa libertà ha un lato oscuro: la diffusione delle fake news. Queste false informazioni, spesso create deliberatamente, rappresentano una minaccia significativa per la società. Soprattutto per coloro che credono di poter diventare investigatore privato seguendo i falsi consigli di chi semina bufale online.
Cosa Sono le Fake News?
Le fake news sono notizie false, ingannevoli o distorte, diffuse con l’intento di manipolare l’opinione pubblica, creare confusione od ottenere guadagni economici, addirittura creare panico per differenti e losche finalità. Possono assumere varie forme, tra cui articoli di giornale, post sui social network, video e immagini manipolate. Le fake news possono riguardare una vasta gamma di argomenti, dalla politica alla salute, dalla scienza all’economia.
Durante l’ultima pandemia di COVID-19, le fake news hanno letteralmente monopolizzato la discussione pubblica sull’argomento, contribuendo ad accrescere timori e disagi nella popolazione, sempre più confusa.
La diffusione di fake news pericolose mina la fiducia del pubblico nei confronti dei media tradizionali. Quando le persone non sono più sicure di poter distinguere tra notizie vere e false, tendono a diffidare di tutte le fonti di informazione, quindi diventa più vulnerabile alla manipolazione psicologica.
Oltretutto va evidenziato che le fake news spesso sfruttano le divisioni esistenti nella società, esacerbando le tensioni e polarizzando ulteriormente l’opinione pubblica. Questo può portare a un aumento della conflittualità sociale e politica, rendendo più difficile il dialogo e la cooperazione.
Queste informazioni “taroccate” possono anche avere conseguenze economiche significative. Ad esempio, false informazioni su una crisi finanziaria possono provocare panico sui mercati e influenzare negativamente l’economia. Purtroppo questa pratica è più frequente di quanto si possa immaginare.
Perché le Fake News si Diffondono?
La nostra Agenzia Investigativa ritiene che le fake news si diffondono per vari motivi, tra cui:
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Economici: Siti web e blog che diffondono notizie false spesso lo fanno per attrarre click e generare entrate pubblicitarie.
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Politici: Alcuni individui o gruppi utilizzano le fake news come strumento per manipolare l’opinione pubblica e influenzare elezioni o politiche.
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Sociali: La condivisione di fake news può essere motivata dal desiderio di ottenere attenzione o approvazione all’interno di una comunità online.
Inoltre, le piattaforme di social media amplificano la diffusione delle fake news. Gli algoritmi di queste piattaforme tendono a privilegiare i contenuti che generano più interazioni, indipendentemente dalla loro veridicità, contribuendo così alla rapida diffusione delle notizie false.
Affrontare il problema delle fake news richiede un approccio multi-facetico, che coinvolge diverse strategie e attori.
Occorre educare alla cultura e informazione
Innanzitutto, è fondamentale promuovere l’educazione mediatica. Questo significa fornire alle persone gli strumenti necessari per valutare criticamente le informazioni che incontrano ogni giorno. In un mondo in cui le notizie false possono sembrare molto realistiche, saper riconoscere le fonti affidabili e distinguere tra fatti e opinioni è essenziale. Questo tipo di educazione dovrebbe iniziare nelle scuole, ma deve anche essere accessibile agli adulti attraverso corsi di aggiornamento e campagne di sensibilizzazione. Solo attraverso un pubblico ben informato possiamo sperare di ridurre l’impatto delle fake news.
Le piattaforme di social media e i motori di ricerca giocano un ruolo cruciale nella diffusione delle informazioni, ed è qui che la tecnologia può fare una grande differenza. Queste piattaforme possono implementare algoritmi più sofisticati per identificare e limitare la diffusione di fake news. Ad esempio, l’uso dell’intelligenza artificiale può aiutare a rilevare contenuti falsi basati su modelli linguistici e dati storici. Inoltre, la collaborazione con fact-checker professionisti può migliorare l’accuratezza dei contenuti presenti online.
Un altro pilastro fondamentale nella lotta contro le fake news pericolose è la regolamentazione. I governi possono introdurre leggi e regolamenti mirati a contrastare la diffusione deliberata di informazioni false. Questo potrebbe includere sanzioni per chi crea e distribuisce notizie false, nonché obblighi per le piattaforme digitali di rimuovere contenuti falsi in modo tempestivo. Tuttavia, è cruciale che tali regolamentazioni siano bilanciate per non compromettere la libertà di espressione.
Procurato allarme
Il nostro Investigatore Privato in Puglia ci tiene a sottolineare che, alcune volte, le fake news possono comportare il reato di procurato allarme.
Per legge, è infatti punito con l’arresto fino a sei mesi di reclusione o con l’ammenda da 10 a 516 euro chi, annunciando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio.
Se su un giornale venisse pubblicata una fake news secondo la quale una Nazione nemica dichiara l’imminente attacco, è chiaro che tale notizia ha la capacità di allarmare sia i civili che l’autorità pubblica, e in tal caso configurerebbe un grave reato.
da Iuris Investigazioni | Mag 15, 2024 | News
Come contrastare il fenomeno del Doomscrolling
Doomscrolling sui Social Network: nell’era digitale, il mondo dei social network si è trasformato in un vasto oceano di informazioni, dove utenti di tutte le età navigano tra contenuti vari, da divertenti a drammatici. Tuttavia, dietro la brillantezza delle piattaforme come Facebook e TikTok, si nasconde un fenomeno preoccupante: il doomscrolling, del quale oggi trattiamo nell’ambito della divulgazione di articoli informativi utili ad affrontare determinate problematiche. Infatti, sebbene possa colpire persone di tutte le età, è la generazione più giovane a essere particolarmente vulnerabile al Doomscrolling, motivo per cui noi di Iuris Investigazioni cerchiamo sempre di fornire dettagli a tutela dei minori coinvolti.
“Attenzione hai Social Network”, parola di Investigatore Privato
Facebook, la piattaforma di social media più consolidata, e TikTok, il re indiscusso dei video virali, sono diventati i luoghi di elezione per il doomscrolling. I minori, attratti dalla promessa di connessione sociale e intrattenimento, si trovano spesso intrappolati in un ciclo di scorrimento infinito, esposti ha contenuti che possono avere un impatto negativo sulla loro salute mentale.
La difficoltà nel controllare i minori sui social network è una sfida sempre più pressante per i genitori. Nonostante gli sforzi per limitare l’accesso o monitorare l’attività online dei propri figli, la natura pervasiva dei social network rende difficile evitare completamente il doomscrolling. I contenuti che affiorano sul feed possono essere imprevedibili e talvolta inappropriati, sfuggendo alla sorveglianza genitoriale.
Facebook, con la sua vasta gamma di gruppi, pagine e notizie, offre una molteplicità di contenuti che vanno dalla politica alla cultura pop. Tuttavia, la capacità di Facebook di adattare il feed in base alle preferenze degli utenti può portare a una sorta di “effetto camera d’eco”, dove le opinioni e le prospettive degli utenti vengono amplificate, creando un ambiente che può essere polarizzante e stressante per i giovani.
TikTok, d’altra parte, con i suoi video brevi e coinvolgenti, può essere un terreno fertile per il doomscrolling. La modalità di consumo rapido dei contenuti su TikTok può far sì che i minori passino ore a scorrere attraverso video senza rendersi conto del tempo trascorso o dell’impatto che ciò può avere sulla loro salute mentale. La pressione per conformarsi agli standard di bellezza irrealistici o per ottenere “mi piace” e follower può anche contribuire a sentimenti di insicurezza e ansia.
I social andrebbero regolari meglio …
Gli effetti negativi del doomscrolling sui minori non possono essere sottovalutati. La costante esposizione a contenuti negativi o deprimenti può portare a sentimenti di ansia, depressione e isolamento sociale. Inoltre, il tempo trascorso sui social network può competere con altre attività cruciali per lo sviluppo dei giovani, come lo studio, l’esercizio fisico e il tempo trascorso faccia a faccia con amici e familiari.
Ci sono stati individui che, nel tentativo di restare costantemente aggiornati sulle ultime notizie riguardanti la pandemia del 2020, si sono ritrovati a prolungare le proprie veglie notturne, navigando incessantemente online. Allo stesso modo, altri hanno preferito isolarsi ulteriormente all’interno delle proprie abitazioni, distaccandosi dai propri conviventi per dedicarsi esclusivamente alla ricerca e alla lettura di informazioni. Questo comportamento rispecchia in maniera sorprendente i sintomi tipici della dipendenza da Internet.
Mentre la tecnologia offre molti vantaggi, è importante riconoscere i rischi associati all’uso eccessivo dei social network, specialmente per i minori.
I genitori devono essere consapevoli del comportamento online dei propri figli e fornire un sostegno attivo per aiutarli a navigare in modo sicuro e consapevole il mondo dei social media.
Solo attraverso una combinazione di educazione, comunicazione aperta e monitoraggio responsabile, possiamo sperare di mitigare gli effetti dannosi del doomscrolling e promuovere un uso sano ed equilibrato dei social network tra i giovani.