A Pasqua si tradisce di più

A Pasqua si tradisce di più

Per quanto possa sembrare "strano", le festività principali come Natale e Pasqua coincidono anche con i periodi in cui si tradisce più facilmente.
I più simpatici assoceranno il tradimento coniugale consumato nel periodo pasquale al ben più noto tradimento di Giuda, di religiosa memoria, ma l'infedeltà di cui parliamo oggi è ben più umana: L'infedeltà coniugale.

Pasqua e tradimento coniugale

Non è proprio una novità quella di cui vi parliamo in questo articolo, anzi, nel 2016 sul portale web del quotidiano Il Gazzettino (ilgazzettino.it; Link fonte https://www.ilgazzettino.it/lealtre/pasqua_tradimenti-1629058.html) veniva pubblicato un interessante articolo dal titolo: “Pasqua galeotta, aumenta la voglia di evadere e di tradire il proprio partner”.

Ogni investigatore privato sa che ci sono moltissimi elementi che potremmo definire come cause o concause del tradimento coniugale, ovviamente bisogna considerare l'occasione senza la quale il tradimento, materiale o platonico ha poco conto, non potrebbe essere perpetrato.
Le vacanze pasquali, così come quelle natalizie, rappresenta l'occasione da molti attesa o l'evento che in qualche modo rende possibile il concretizzarsi dell'atto fedifrago.

Molti italiani Partiranno verso mete turistiche d'eccellenza, e quelli che resteranno nelle proprie città potranno ugualmente avere l'occasione di incontrare turisti che giungono nel “Bel Paese” in cerca di arte, buna cucina e, ovviamente, nuove compagnie.

Secondo Incontri-ExtraConiugali.com, tra i servizi web più noti tra chi cerca un'avventura al di fuori della coppia, durante il periodo pasquale il numero di tradimenti in Italia triplicherebbe rispetto alla media dell'intero anno..

Certo bisogna anche considerare che Pasqua è una ricorrenza che ricade nel pieno periodo primaverile, e si sa che la primavera accende i sensi... In tutti i sensi.

In primavera si tradisce di più

I numeri parlano chiaro: un sondaggio tra gli iscritti al portale sopracitato ha evidenziato che 8 uomini su 10 approfitteranno proprio delle ferie di Pasqua per tradire la propria partner, ma anche le donne non sono da meno.

Con l’inizio della bella stagione, è naturale sentirsi più felici, liberi e spensierati, e spesso sono proprio questi sentimenti libertini ad accendere desideri proibiti e passioni fulminanti che, a volte, conducono la coppia alla rottura con conseguente causa di divorzio o separazione.
Il tradimento coniugale in Puglia è un fenomeno in costante aumento, non a caso la Puglia è una delle mete turistiche più ricercate d'Europa e nel periodo pasquale sono migliaia i turisti che affollano le principali città come Trani, Bari, Lecce, Alberobello, Monopoli ecc..

Le ragioni per cui in Primavera, dunque a Pasqua, si tradisce con maggior facilità il proprio partner sono sia di natura emotiva che psico-fisica, infatti durante questo periodo di passaggio tra l'inverno e la “bella stagione”, nel nostro organismo avvengono molti cambiamenti specialmente a livello ormonale.
In primavera quindi è possibile assistere un vero risveglio ormonale che ci porta a innamorarci più spesso e con maggiore facilità. Ad esempio l'aumento della dopamina nelle donne, correlato a questo periodo dell'anno, influenza profondamente il loro umore, La dopamina è l'ormone del piacere e il suo incremento causa inevitabilmente un aumento del desiderio sessuale e fisico.

Tradire non è sempre un atto illecito

Tradire non è sempre un atto illecito, se pur contrario a determinati principi morali, diventa però un problema se si dovesse perpetrare nell'ambito di un rapporto di coppia esclusivo, ossia all'interno di un matrimonio.
L'infedeltà coniugale rappresenta una inadempienza contrattuale, ciò in quanto l traditore contraddice l'articolo 413 del Codice civile che disciplina i diritti e i doveri tra i coniugi.
Da un punto di vista giuridico, l'unica conseguenza per il coniuge infedele è la separazione con addebito, ovvero l'imputazione di responsabilità.
Questo però comporta anche l'impossibilità, da parte sua, di poter pretendere un assegno di mantenimento qualora la situazione economica e reddituale dell'altro coniuge fosse nettamente migliore della sua.